Si comunica che lo scorso 16 novembre è stato presentato il XVI Rapporto Meridiano Sanità (clicca qui) che rappresenta uno degli studi più qualificati e completi inerenti la sanità italiana.

Il Rapporto si concentra sull’analisi dello scenario sociodemografico e dello stato di salute della popolazione anche alla luce degli impatti della pandemia, della riorganizzazione dell’assistenza sul territorio e delle opportunità del PNRR per la trasformazione digitale della sanità.

Inoltre viene approfondito il tema della governance sanitaria per promuovere la ricerca e favorire l’accesso all’innovazione e la necessità di aumentare l’attrattività e la competitività del settore healthcare.

Il pregevole lavoro affronta anche il tema:

“L’evoluzione delle attività della farmacia e del ruolo del farmacista

nel nuovo contesto di riferimento”

che è stato presentato dal Presidente Mandelli quale contributo della FOFI per l’approfondimento di argomenti di rilevanza strategica per la valorizzazione della professione del farmacista e della farmacia. Si tratta di una indagine per delineare, anche attraverso il confronto della situazione negli altri principali Paesi europei, l’evoluzione della professione di farmacista e lo sviluppo del nuovo ruolo delle farmacie nell’ambito dell’assistenza territoriale, nonché per evidenziare le ulteriori competenze professionali del farmacista emerse per di più nel corso della gestione pandemica e la conseguente necessità di aggiornamento dei curricula universitari.

Si riportano i passaggi più rilevanti dello studio che è riportato nel capitolo 9 da pag. 301 a pag. 328.

 

9.2.1

La pandemia ha evidenziato il ruolo strategico del farmacista e delle farmacie di comunità all’interno del sistema sanitario imponendo una forte accelerazione alla piena attuazione della farmacia dei servizi, che rappresenta una grande opportunità e un valore aggiunto non solo per il cittadino, ma anche per costruire un nuovo modello di sanità basato sul concetto di prossimità e di interconnessione, in coerenza con il PNRR.

In questo contesto, le esperienze dei modelli di farmacia a livello internazionale e le grandi opportunità del digitale rappresentano elementi essenziali per una visione della farmacia lungo tutto il citizen/patient journey: dalle attività di prevenzione vaccinale agli screening, al supporto nell’attività di gestione delle cronicità e integrazione dei dati con il Dossier Farmaceutico, oltre all’attività di counselling e promozione di stili di vita e alla dispensazione assistita dei farmaci e dei dispositivi medici.

Il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici delle ASL negli ultimi vent’anni si è distinto quale naturale punto di riferimento e di equilibrio tra i diversi livelli di assistenza (ospedaliera, territoriale e di prevenzione).

Cogliendo l’impulso della pandemia allo sviluppo dei servizi di telemedicina e di nuove modalità di distribuzione di beni sanitari e farmaci, come l’home delivery (cui il PNRR assegna risorse importanti), i farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici territoriali stanno sviluppando un nuovo modello distributivo attraverso una piattaforma informatizzata per rendere funzionale e accessibile a tutti l’erogazione (e il monitoraggio) di servizi e prestazioni erogati già in distribuzione diretta dalle farmacie ospedaliere e territoriali. Si tratta di un progetto di sensibilità sociale per pazienti fragili che si riferisce a particolari aree terapeutiche.

 

9.3

Si segnala che a differenza degli specializzandi dell’area medica, quelli dell’area non medica (veterinari, fisici medici e biotecnologi, oltre ai farmacisti del SSN) non possono contare su contratti di formazione-lavoro nazionali (ma solo su risorse stanziate di anno in anno dalle singole Regioni/Università), tale situazione di incertezza può dissuadere dall’intraprendere questo percorso lungo e impegnativo. A tal proposito, al fine di valorizzare la loro professionalità, appare opportuno garantire lo stesso trattamento economico e previdenziale previsto per gli specializzandi dell’area medica, oltre alla possibilità di accesso alle procedure concorsuali per la dirigenza del ruolo sanitario a partire dall’ultimo anno di specializzazione, anch’esso precluso a questa categoria di specializzandi.

 

9.4

Alla luce dell’evoluzione dei bisogni della comunità, cui si è accompagnata una naturale trasformazione delle funzioni e del ruolo del farmacista, si rileva la necessità di adeguare i percorsi formativi all’attuale contesto di riferimento.

Oltre a una più netta separazione dei percorsi in funzione dello sbocco lavorativo, ad esempio offrendo la possibilità di scegliere un indirizzo specifico (farmacia o industria) a seguito di un biennio di insegnamenti comuni (eventualmente anche agli altri professionisti sanitari, sul modello di alcuni Paesi europei), si potrebbero promuovere maggiormente corsi post-laurea specifici sulle tematiche di maggior interesse e utilità per il farmacista. Infatti, il 44% dei laureati in farmacia e farmacia industriale nel 2019 esprime la volontà di proseguire gli studi dopo la laurea (il 16% verso un master universitario, il 9,6% verso un dottorato di ricerca e il 7,3% verso una scuola di specializzazione) e la partecipazione ai corsi di formazione organizzati dalla Federazione degli Ordini e dalle varie associazioni di categoria è sempre elevatissima. Non da ultimo, per favorire lo scambio delle best practice e la commistione delle competenze a livello internazionale, si auspica una maggiore adesione degli studenti in materie chimico-farmaceutiche ai programmi di studio e tirocinio all’estero, che sono scelti solo dall’11,1% degli studenti.

Il Rapporto 2021 Meridiano Sanità conferma ancora una volta la validità della politica professionale perseguita dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, varata nel 2006 e contenuta nel Documento di Palazzo Marini. Si fa riferimento, in particolare, alla valorizzazione del ruolo della farmacia di comunità, quale presidio sanitario più vicino al paziente e maggiormente accessibile per il cittadino, e del farmacista, per la sua attività professionale nella aderenza terapeutica ed offerta dei servizi cognitivi.

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Si suggerisce a tutti gli iscritti l’attenta lettura del documento, in considerazione della sua rilevanza e centralità strategica, che attraverso il confronto degli scenari internazionali con quello italiano e l’analisi di dati consente di documentare il crescente processo di valorizzazione del ruolo professionale del farmacista e di delineare alcune proposte sulle sue prospettive evolutive.

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